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GSE - Ritiro dedicato: Come funziona l’alternativa allo scambio sul posto?

Dal 2025, il ritiro dedicato diventa una delle poche alternative disponibili per chi possiede un impianto fotovoltaico e vuole monetizzare l’energia prodotta in eccesso. Con la fine dello Scambio sul Posto, molti proprietari di impianti si trovano di fronte a un dubbio cruciale: come vendere al miglior prezzo l’energia non auto consumata?

Il problema? Senza un meccanismo chiaro e vantaggioso, l’energia immessa in rete rischia di essere sottopagata, riducendo il ritorno sull’investimento del fotovoltaico.

La preoccupazione? Chi fino a oggi ha beneficiato dello Scambio sul Posto deve adattarsi a nuove regole di mercato, ma senza le giuste informazioni potrebbe perdere opportunità di guadagno.

La soluzione? Il Ritiro Dedicato (RID) ti permette di vendere l’energia solare in eccesso direttamente al GSE (Gestore dei Servizi Energetici), ricevendo un compenso calcolato in base al Prezzo Zonale Orario e ai Prezzi Minimi Garantiti. Questo sistema assicura un valore competitivo per ogni kilowattora immesso in rete, trasformando la tua produzione solare in una rendita aggiuntiva.

In questa guida, scoprirai come funziona il ritiro dedicato, quanto puoi guadagnare e come iniziare subito a vendere la tua energia fotovoltaica in modo semplice e conveniente.

Indice

Come funziona il ritiro dedicato: tutto quello che devi sapere

Il Ritiro Dedicato (RID), attivo dal 2008, è una soluzione che permette ai proprietari di impianti fotovoltaici di vendere l'energia solare in eccesso, non utilizzata in casa, direttamente alla rete elettrica nazionale, ottenendo un vantaggio economico.

Con la fine dello scambio sul posto nel 2025, questo meccanismo introdotto dal Gestore dei Servizi Energetici (GSE) diventa una delle principali soluzioni per monetizzare l'energia non auto-consumata, garantendo una remunerazione basata sul Prezzo Zonale Orario (PZO) e sui Prezzi Minimi Garantiti (PMG).

Qui puoi consultare i prezzi del mercato elettrico in tempo reale per sapere quanto puoi ottenere.

Definizione e obiettivi del ritiro dedicato

Il Ritiro Dedicato nasce con l’obiettivo di semplificare la vendita di energia rinnovabile, offrendo ai produttori un canale diretto con il GSE, che funge da intermediario tra il produttore e il mercato elettrico. Questo meccanismo è particolarmente utile per chi non ha la possibilità di stipulare contratti diretti di vendita con trader o operatori del mercato libero.

Come funziona?

  • Immissione dell’energia in rete – L’energia prodotta in eccesso e non auto consumata viene immessa nella rete elettrica nazionale.
  • Valutazione del prezzo – Il GSE riconosce un compenso calcolato in base ai prezzi del mercato elettrico, in particolare il Prezzo Zonale Orario (che varia a seconda dell’area geografica e della domanda di energia) e i Prezzi Minimi Garantiti (un valore minimo assicurato per i piccoli produttori).
  • Pagamento del corrispettivo – Il GSE remunera il produttore attraverso bonifici periodici, convertendo l’energia immessa in un guadagno effettivo.

L’obiettivo principale del ritiro dedicato è quello di offrire un’opportunità economicamente vantaggiosa per chi produce energia rinnovabile, incentivando un modello di produzione e consumo più sostenibile e decentralizzato.

Quali impianti possono accedere al ritiro dedicato?

Il ritiro dedicato è accessibile a diversi tipi di impianti di produzione di energia, con alcune condizioni specifiche:

  • Impianti fotovoltaici – Indipendentemente dalla potenza, tutti gli impianti fotovoltaici connessi alla rete possono aderire al ritiro dedicato, purché l’energia immessa non sia già destinata ad altri meccanismi di incentivazione incompatibili.
  • Impianti di piccola e media taglia – Gli impianti fino a 100 kW possono beneficiare dei Prezzi Minimi Garantiti, assicurando un minimo ritorno economico per ogni kWh venduto.
  • Impianti connessi alla rete di distribuzione o trasmissione – Il ritiro dedicato è applicabile sia per impianti connessi alla rete di distribuzione locale (bassa tensione) che a quella di trasmissione nazionale (media e alta tensione).

Chi non può accedere?

  • Impianti che usufruiscono di alcuni incentivi non compatibili con il ritiro dedicato, come il Conto Energia.
  • Impianti che hanno contratti diretti di vendita con trader o società di vendita di energia.

Differenza tra scambio sul posto e ritiro dedicato

Lo scambio sul posto e il ritiro dedicato sono due modalità di gestione dell'energia prodotta da un impianto fotovoltaico in Italia, ma differiscono nella gestione e compensazione dell'energia. Con la fine dello scambio sul posto nel 2025, molti produttori di energia rinnovabile devono scegliere tra ritiro dedicato e autoconsumo con accumulo. Vediamo le principali differenze:

Tabella che evidenzia le differenze tra scambio sul posto e ritiro dedicato

Il ritiro dedicato rappresenta una soluzione pratica e accessibile per chi desidera continuare a valorizzare l’energia prodotta dal proprio impianto fotovoltaico dopo il 2025. Con una remunerazione basata su prezzi di mercato e minimi garantiti, offre un’alternativa concreta alla fine dello Scambio sul Posto.

Nei prossimi capitoli, vedremo quanto si guadagna con il ritiro dedicato, come viene tassato e quali strategie adottare per ottenere il massimo profitto dalla tua energia fotovoltaica.

Come passare dallo scambio sul posto al ritiro dedicato?

Con la fine dello Scambio sul Posto (SSP) il 31 dicembre 2024, chi possiede un impianto fotovoltaico dovrà scegliere un nuovo meccanismo di valorizzazione dell’energia immessa in rete. Tra le opzioni principali, il Ritiro Dedicato (RID) rappresenta una soluzione immediata e accessibile, permettendo di vendere direttamente al Gestore dei Servizi Energetici (GSE) l’energia non auto consumata.

Ma cosa succederà esattamente alla scadenza del Scambio sul Posto? Quali sono le regole stabilite dal decreto legislativo n. 199/2021, che recepisce la direttiva europea RED II? E come sarà gestito il passaggio a nuovi incentivi come le Comunità Energetiche Rinnovabili (CER)?

In questa sezione analizziamo tutti i dettagli su:

  • La cessazione dello Scambio sul Posto e il quadro normativo
  • Chi dovrà passare al Ritiro Dedicato
  • Il processo di transizione e i criteri stabiliti dal GSE e dall’ARERA
  • Le alternative disponibili e i vantaggi del Ritiro Dedicato

Fine dello scambio sul posto nel 2025: Cosa dice la legge?

Il decreto legislativo n. 199/2021, pubblicato l’8 novembre 2021, ha introdotto una serie di novità per il settore fotovoltaico, tra cui l’abolizione dello Scambio sul Posto. Questa misura è stata adottata per conformarsi alle direttive europee, in particolare alla RED II, che promuove una maggiore diffusione dell’autoconsumo collettivo e delle Comunità Energetiche Rinnovabili (CER).

L’articolo 4-ter del D.L. Energia (Legge 11/2024) stabilisce che l’ARERA, su proposta del GSE, dovrà definire la graduale uscita dal servizio degli impianti operanti in SSP, seguendo i seguenti principi:

  • Priorità di uscita per impianti più grandi e più datati – Gli impianti con maggiore potenza e maggiore anzianità saranno i primi a uscire dal meccanismo dello Scambio sul Posto. La logica di questa priorità è che gli impianti più vecchi hanno già beneficiato per anni di incentivi, quindi perderanno prima il diritto al SSP rispetto agli impianti più recenti.
  • Durata massima del contratto SSP – Le convenzioni di Scambio sul Posto non potranno essere rinnovate per più di 15 anni dalla prima sottoscrizione.
  • Applicazione del Ritiro Dedicato per almeno 5 anni – Per garantire una transizione ordinata, il Ritiro Dedicato sarà applicato per un periodo minimo di cinque anni, salvo l’introduzione di altre soluzioni più vantaggiose.

Quando avverrà la transizione?

  • Dal 31 dicembre 2024 inizierà il passaggio ai nuovi meccanismi di incentivazione.
  • Gli impianti esistenti seguiranno una graduale conversione, regolata da decreti specifici (articoli 6, 7 e 8 del D.Lgs. 199/2021).
  • Il GSE e l’ARERA definiranno i criteri esatti per la conversione, garantendo continuità nella valorizzazione dell’energia immessa in rete.

Chi deve passare al ritiro dedicato?

Non tutti gli impianti dovranno obbligatoriamente passare al Ritiro Dedicato.

Il Ritiro Dedicato è consigliato per:

  • Impianti di media e grande taglia (sopra i 20 kW) che producono più energia di quanta ne consumano.
  • Proprietari che desiderano monetizzare subito l’energia in eccesso senza dover aderire a una Comunità Energetica.
  • Aziende, agricoltori e condomini che vogliono garantire un guadagno immediato senza investimenti aggiuntivi.

Potrebbe non essere la scelta migliore per:

  • Impianti di piccola taglia (<6 kW), per cui l’autoconsumo diretto è più conveniente.
  • Chi preferisce installare batterie di accumulo per ridurre il prelievo dalla rete.
  • Impianti che intendono aderire alle Comunità Energetiche Rinnovabili per accedere a incentivi dedicati.

Come capire se il Ritiro Dedicato è la scelta giusta?

Se il tuo impianto produce più energia di quanta ne consumi, il Ritiro Dedicato è probabilmente la soluzione più immediata e redditizia.

Procedura per il passaggio dal SSP al ritiro dedicato

Ecco i passaggi da seguire per il passaggio ufficiale dal Scambio sul Posto al Ritiro Dedicato:

1. Verifica della configurazione dell’impianto

  • Controlla la scadenza del tuo contratto SSP.
  • Valuta se il tuo impianto è idoneo per il Ritiro Dedicato.

2. Registrazione al Portale GSE

  • Accedi al Portale Ritiro Dedicato del GSE.
  • Compila i moduli richiesti come dati anagrafici, codice POD e potenza nominale dell'impianto

3.Approvazione e stipula del contratto

  • Dopo l’approvazione, il GSE stipula il contratto per il Ritiro Dedicato.
  • Riceverai i pagamenti periodici in base ai Prezzi Zonali Orari (PZO).

4.Monitoraggio dei ricavi

Quanto paga il GSE a kW per l'energia immessa in rete?

Al momento della stipulazione del contratto, il produttore può scegliere di aderire a uno tra due differenti regimi di prezzi:

Prezzo Zonale Orario (PO)

Il Prezzo Zonale Orario (PO) è un compenso al kWh determinato dal mercato elettrico che cambia in base al momento della giornata in cui l’energia viene immessa in rete e al territorio in cui si trova l’impianto. Spetta al gestore di rete trasmettere al GSE le misurazioni dell’energia immessa per consentire il pagamento del corrispettivo corretto. Questo compenso è riconosciuto per gli impianti:

  • a fonte rinnovabile, incentivato, di potenza fino a 1 MW (esclusi i casi di cui sopra);
  • a fonte rinnovabile, incentivato e no, di potenza superiore a 1 MW.

Con Prezzo Zonale Orario, l’energia elettrica immessa in rete sarà pagata secondo il prezzo che si forma sul mercato elettrico in base a due criteri: l’ora nella quale l’energia viene immessa in rete e la zona di mercato in cui si trova l’impianto. Le zone di mercato in Italia sono sette: Nord, Centro Nord, Centro Sud, Sud, Sicilia, Sardegna, Calabria.

Quanto paga in media il GSE per il Prezzo Zonale Orario nel 2025?

Le informazioni sull’andamento del Prezzo Zonale Orario(prezzi medi mensili per fascia oraria e zona di mercato) vengono pubblicate sul sito del GSE. Qui di seguito vi riportiamo la media per PZO per fasce orarie e zone di mercato.

Le fasce orarie, come definite dalla deliberazione AEEG181/06, sono le seguenti:

·      F1: Giorni feriali (dal lunedì al venerdì) dalle ore 08:00 alle ore 19:00.

·      F2: Giorni feriali (dal lunedì al venerdì) dalle ore 07:00 alle ore 08:00 e dalle ore 19:00 alle ore 23:00. Sabato dalle ore07:00 alle ore 23:00.

·      F3: Tutti i giorni dalle ore 00:00 alle ore07:00 e dalle ore 23:00 alle ore 24:00. Domenica e festivi per l'intera giornata.

Queste fasce orarie sono utilizzate per determinare i prezzi medi mensili dell'energia elettrica nelle diverse zone di mercato.

Sulla base dei dati che sono stati forniti dal sito del GSE, ecco un esempio per i primi mesi del 2024:

  • A Gennaio 2024, al Sud il prezzo medio (Euro/MWh) riconosciuto dal GSE in fascia oraria F1 è di 100,85. Nello stesso periodo e nella stessa fascia oraria, ma al Centro Nord, il GSE riconosce 103,60.
  • A Maggio 2024, al Sud il prezzo medio (Euro/MWh) riconosciuto dal GSE in fascia oraria F1 è di 82,33. Nello stesso periodo e nella stessa fascia oraria, ma al Centro Nord, il GSE riconosce 90,75.

Prezzi Minimi Garantiti (PMG)

È un compenso al kWh stabilito ogni anno dall’Autorità per l’Energia (ARERA), che si differenzia per fonte e per quantità di energia ritirata annualmente. Possono essere richiesti per impianti:

  • alimentati da una fonte rinnovabile e di potenza fino a 1 MW, non incentivati da altri meccanismi;
  • fotovoltaici di potenza fino a 100 kW e incentivati;
  • idroelettrici di potenza fino a 500 kW e incentivati.

Nel caso in cui si applichino i PMG, è previsto il riconoscimento di un conguaglio annuale, nel caso in cui questo sia positivo, con l’applicazione dei PO in modo tale da remunerare i produttori con il prezzo più vantaggioso.

Il GSE procede all’erogazione del corrispettivo di vendita dell’energia elettrica immessa in rete su base mensile. Il corrispettivo relativo all’energia immessa in rete nel mese “n” viene pubblicato entro il giorno 25 del mese “n+1″ unitamente alla proposta di fattura corrispondente da compilarsi a cura del produttore.

Quanto paga il GSE per il Prezzo Minimo Garantito nel 2025?  

Per il fotovoltaico, è stato stabilito un Prezzo Minimo Garantito di 46,4 €/MWh, il che equivale a poco più di 4 centesimi per ogni kWh immesso nella rete elettrica.

Sul sito dell’ARERA è comunque possibile consultare il tariffario aggiornato.

La tariffa da corrispondere annualmente al GSE:

A partire dal 2015 è stata introdotta una tariffa annuale da corrispondere al GSE per gli oneri di gestione, verifica e controllo per sistema. Questa varia a seconda della fonte di alimentazione e viene calcolata considerando la potenza dell’impianto.

Tabella che illustra la tariffa da corrispondere annualmente al GSE

Come fare domanda per accedere al Ritiro Dedicato?

I produttori che desiderano accedere al Ritiro Dedicato possono attivare l’incentivo tramite il Modello Unico o con la Modalità Standard. Vediamole nel dettaglio:

Modello Unico

É un iter semplificato per la realizzazione, la connessione e l’esercizio di nuovi impianti fotovoltaici per i quali sia richiesto contestualmente l’accesso al servizio di Ritiro Dedicato e può essere utilizzato dai produttori titolari di impianti fotovoltaici con le seguenti caratteristiche:

  • realizzati presso clienti finali già dotati di punti di prelievo attivi in bassa tensione e media tensione;
  • aventi potenza nominale non superiore a 200 kW;
  • per i quali sia richiesto contestualmente l’accesso al regime di Ritiro Dedicato;
  • realizzati sui tetti degli edifici o su strutture e manufatti fuori terra diversi dagli edifici, nonché nelle relative pertinenze con le modalità previste dal D.Lgs. n. 28/11.

I produttori interessati dovranno interfacciarsi unicamente con i gestori di rete.

Il GSE, dopo aver ricevuto dai gestori di rete i dati presenti nel Modello Unico, provvederà ad attivare il contratto e a comunicare all’utente le informazioni per poterne visualizzare tutti i dati accedendo al portale Ritiro Dedicato – RID dell’Area Clienti GSE.

Il contratto sarà attivato dalla data di attivazione della connessione, così come comunicata dal gestore di rete.

Modalità standard

Prevede che entro 60 giorni dalla data di entrata in esercizio dell’impianto i produttori inviino l’istanza attraverso il servizio di Ritiro Dedicato – RID accessibile dall’Area Clienti GSE, indicando tutti i dati tecnici e amministrativi direttamente sul portale informatico.

Il contratto ha durata annuale solare ed è tacitamente rinnovabile, indipendentemente dalla modalità di richiesta.

I produttori hanno la facoltà di recedere in ogni momento, inviando la disdetta direttamente dal portale informatico dedicato almeno 60 giorni prima dalla data dalla quale si intende recedere.

Installatori Enpal
I nostri tecnici installatori durante la fase di installazione

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