Cos’è il bonifico parlante?
Il bonifico parlante è un metodo di pagamento specifico e richiesto per poter usufruire di diverse ed importanti detrazioni fiscali, che sono previste dalla normativa italiana.
A differenza del bonifico ordinario, questo tipo di bonifico contiene informazioni obbligatorie che consentono all’Agenzia delle Entrate italiana di verificare sia la natura del pagamento effettuato, ma anche dell’aderenza che l’operazione ha con le agevolazioni fiscali attualmente in vigore.
Così facendo è possibile accedere ad incentivi unici come l’Ecobonus, il Bonus Ristrutturazioni o il Sisma Bonus, ad esempio. Tuttavia, affinché l’operazione sia valida e soggetta a detrazioni fiscali, è fondamentale compilare correttamente i campi richiesti dal bonifico parlante.
Normativa di riferimento al 2025
Nonostante importanti modifiche introdotte con l’ultima Legge di Bilancio 2025 in materia di detrazioni fiscali, il bonifico parlante rimane obbligatorio per accedere a questi importanti vantaggi. Proprio per questo, è bene fare una differenza tra bonifico parlante e bonifico ordinario.
Differenze tra bonifico parlante e bonifico ordinario
Per il bonifico ordinario, ad esempio, è prevista la presenza del codice IBAN del destinatario, l’intestazione del conto corrente e la causale dell’operazione. Per quanto riguarda il bonifico parlante, invece, devono essere indicate ulteriori informazioni, la cui assenza potrebbe renderlo non idoneo ai fini fiscali.
In questa operazione vanno espressamente dichiarati elementi quali: il riferimento della normativa fiscale, il codice fiscale del beneficiario della detrazione, il codice fiscale o il numero di Partita IVA dell’impresa operante o del professionista ed i riferimenti della fattura, come numero e data e nella causale il motivo di tale pagamento (es. Saldo fattura numero X del gg/mm/aaaa). Sono elementi fondamentali ed obbligatori per l’Agenzia delle Entrate, la quale potrà tracciare il pagamento ed associarlo alla richiesta di detrazione.
Tipologie di interventi ammessi alle detrazioni
Come abbiamo già espresso in precedenza, al 2025 sono diverse le detrazioni previste dalla normativa italiana. Di seguito, nello specifico, alcuni degli interventi previsti e per il cui pagamento è previsto l’utilizzo del bonifico parlante.
Fra questi interventi rientrano le ristrutturazioniedilizie, che possono essere di natura straordinaria, come la sostituzione di parti strutturali degli edifici o l’installazione di ascensori, ad esempio, oppure restauro e risanamento, per la conservazione dell’immobile e delle sue funzionalità, o ristrutturazioni totali, ovvero le trasformazioni più radicali, come la demolizione e la ricostruzione con la stessa volumetria. Per questi interventi, generalmente, sono previste detrazioni pari al 50%.
Ci sono anche gli interventi di riqualificazione energetica, conosciuti anche con il nome di Ecobonus. Questa iniziativa incentiva e mira al miglioramento dell’efficienza energetica degli immobili. L’Ecobonus ha un’aliquota di detrazione che varia dal 50% al 65%, in base alla tipologia di intervento e al raggiungimento di specifici standard energetici.
Tra questi interventi rientrala coibentazione dell’involucro edilizio, ovvero l’installazione di un cappotto in grado di migliorare l’isolamento termico dell’immobile, la sostituzione degli infissi, la sostituzione di impianti di climatizzazione invernale, come le pompe di calore, oppure l’installazione di pannelli solari.
O ancora, l’installazione di impianti e pannelli fotovoltaici per la produzione di energia elettrica. Questi interventi possono rientrare fra gli interventi agevolabili e che possono rientrare sia tra le detrazioni per ristrutturazioni edilizie, sia nell’Ecobonus, a seconda dei requisiti specifici.
Dal 1 Gennaio 2025, salvo ulteriori modifiche o proroghe da parte del Governo, le detrazioni hanno subito alcune variazioni. Ad esempio, per le ristrutturazioni edilizie prevedono una graduale modifica dell’aliquota dal 50% al 36%, per un totale massimo fino a 96.000,oppure per la riqualificazione energetica, con percentuali comprese tra il 36% ed il 50%.
Requisiti per accedere alle detrazioni fiscali
Per usufruire delle detrazioni fiscali previste dalle normative in vigore nel 2025, è necessario soddisfare determinati requisiti.
I soggetti beneficiari delle detrazioni devono, innanzitutto, essere contribuenti assoggettati dall’IRPEF, l’imposta sul reddito delle persone fisiche, e devono possedere un immobile oggetto di questi interventi. Quindi devono essere proprietari o nudi proprietari dell’immobile o titolari di diritto reale di godimento, come l’uso o l’usufrutto, soci di cooperative, locatari o comodatari ed imprenditori individuali. Inoltre, è importante che il soggetto richiedente delle detrazioni abbia effettivamente sostenutole spese e che queste siano documentate a suo nome.
Documentazione necessaria
Scopriamo ora qual è la documentazione necessaria per accedere a queste detrazioni. Infatti, è obbligatorio conservare una serie di documenti che, in caso di richiesta da parte dell’ente, dovranno essere esibiti.
Si tratta di fatture o ricevute fiscali, che attestano le spese sostenute e per quali interventi, le ricevute del bonifico parlante, che comprovano effettivamente il reale pagamento dei lavori effettuati, con tutte le informazioni citate in precedenza, permessi e concessioni che vengono richieste dalla normativa edilizia, quando necessarie, le dichiarazioni di consenso, quando gli interventi vengono effettuati su parti comuni condominiali o comunque su immobili non di proprietà esclusiva, ed eventuali certificazioni tecniche, che riguardano in special modo le riqualificazioni energetiche o antisismiche.
Caratteristiche e funzionamento del bonifico parlante
Il bonifico parlante è, dunque, il metodo di pagamento obbligatorio per accedere a tutte le detrazioni fiscali previste dal Governo italiano. Guardiamo adesso, dopo aver effettuato una panoramica sugli interventi previsti dalla normativa in materia di agevolazioni fiscali, quali sono, nello specifico, le caratteristiche principali del bonifico parlante ed il suo funzionamento.
Caratteristiche del bonifico parlante
Il bonifico parlante, come affermato in precedenza, per essere accettato ai fini fiscali, deve includere obbligatoriamente diversi dati.
- La causale del versamento: si tratta del riferimento alla normativa che disciplina la detrazione fiscale richiesta. Durante la compilazione del bonifico verrà richiesto di inserire la tipologia di agevolazione specifica dell’operazione. Si potrà scegliere tra: Lavori di Ristrutturazione Edilizia- articolo 16-bisdel DPR 917/1986e Risparmio Energetico - Legge 296/2006e successive modifiche ed integrazioni, che si riferisce, ad esempio, ad interventi per l’Ecobonus;
- Codice fiscale del beneficiario della detrazione, quindi di colui o colei che usufruisce dell’agevolazione fiscale e che effettua il pagamento;
- Codice fiscale o Partita IVA del beneficiario del pagamento, ossia l’impresa, il professionista o il fornitore che ha effettuato i lavori o ha venduto il bene utilizzato;
- Riferimento alla fattura, in questo caso si deve indicare il numero e la data de documento fiscale relativo al pagamento in questione
Funzionamento del bonifico parlante
Il bonifico parlante, per essere accettato ai fini fiscali, dev'essere effettuato da un conto corrente intestato o cointestato al soggetto che richiede la detrazione fiscale. Nel secondo caso, ovvero quando è presente un conto cointestato, è fondamentale specificare il nome del beneficiario della detrazione.
Effettuare questo tipo di pagamento è molto semplice e tutte le principali banche ed istituti bancari del Paese offrono modelli precompilati per il bonifico o, nel caso di home banking, modalità decisamente intuitive per l’invio del pagamento.
È importante sempre ricordare che utilizzare un bonifico ordinario al posto di un bonifico parlante può comportare la perdita del diritti alla detrazione fiscale, in quanto al suo interno non vengono riportate tutte le informazioni necessarie all’Agenzia delle Entrate italiana ed altri enti, che potrebbero non riconoscere il pagamento.
Guida alla compilazione del bonifico parlante
Per evitare errori è sempre consigliabile verificare con attenzione tutti i dati inseriti prima di confermare il pagamento. Ecco perché vogliamo condividere una guida completa alla compilazione del bonifico parlante.
Infatti, la compilazione corretta di tutti i campi è fondamentale per l’accesso alle varie agevolazioni. Un semplice e banale errore, come potrebbe essere quello della compilazione della causale o di altri elementi, renderebbe il pagamento non valido a fini fiscali.
Passaggi per la corretta compilazione
Di seguito, una guida dettagliata per completare correttamente il bonifico parlante, valida per la maggior parte dei servizi di Home Banking messa a disposizione dagli istituti bancari italiani.
- Accesso al servizio di bonifico: per accedere al proprio servizio di Home Banking è necessario inserire le proprie credenziali e, una volta dentro il proprio account, selezionare l’opzione Pagamenti o Bonifici. Da qui basterà selezionare Bonifico per detrazioni fiscali.
- Compilazione dei campi obbligatori
- Beneficiario: bisogna inserire la ragione sociale o nome e cognome dell’azienda o del professionista che ha effettuato i lavori o venduto determinati beni;
- IBAN del beneficiario: inserire il codice IBAN corretto dell’impresa o del fornitore del punto precedente;
- Importo: indicare l’esatto importo presente sulla fattura corrispondente.
- Causale del pagamento: questa è probabilmente la parte più importante del bonifico parlante e deve contenere: il riferimento alla normativa che regola la detrazione (Pagamento per interventi di ristrutturazione edilizia ai sensi dell’art. 16-bis del DPR 917/1986o Pagamento per riqualificazione energetica ai sensi della Legge 296/2006), il numero e la data della fattura collegata all’intervento, il codice fiscale del soggetto che usufruisce della detrazione ed il codice fiscale o la partita IVA dell’impresa che ha eseguito i lavori o fornito i beni.
- Verifica e conferma del bonifico: Prima di inviare il bonifico, è importante verificare attentamente tutti i dati inseriti. Un errore nel codice fiscale o nella causale può rendere il pagamento non valido ai fini delle detrazioni. Inoltre, dopo l’invio del pagamento, è necessario conservare la ricevuta del bonifico. Questo documento sarà necessario in caso di controlli da parte dell’Agenzia delle Entrate
Un esempio di compilazione corretta della causale potrebbe essere:
"Pagamento per intervento di ristrutturazione edilizia ai sensi dell’art.16-bis del DPR 917/1986 – Fattura n. 123 del10/01/2025
Beneficiario detrazione: Mario Rossi (CF: RSSMRA80A01H501Z)Beneficiario pagamento: Impresa Edile Srl (P.IVA:01234567890)"
Errori comuni nella compilazione e come evitarli
Compilare correttamente il bonifico parlante è essenzialeèessenziale. Anche un piccolo errore potrebbe compromettere il diritto all’agevolazione e quindi una grossa perdita dal punto di vista economico. Questi sono alcuni degli errori più comuni che si possono verificare durante l’invio di un pagamento e che possono invalidare il pagamento agli occhi dell’Agenzia delle Entrate.
Primo fra tutti l’utilizzo di un bonifico ordinario anziché un bonifico parlante. Bisogna sempre assicurarsi di selezionare l’opzione “Bonifico per detrazioni fiscali” nell’Home Banking oppure, in casosi voglia effettuare l’operazione allo sportello, richiedere uno specifico modulo.
Un secondo errore comune riguarda la causale incompleta o, in alcuni casi, errata. Come detto più volte in precedenza, il bonifico parlante deve contenere informazioni precise.
Devono essere indicati nella maniera corretta il riferimento alla normativa, il riferimento alla fattura e codice fiscale e/o partita IVA di beneficiario del pagamento e dell’ordinante.
È importante inserire correttamente il codice fiscale del beneficiario della detrazione, altrimenti potrebbe non venire riconosciuta l’agevolazione. Solo chi effettua il pagamento potrà godere delle detrazioni fiscali e, proprio per questo, questo soggetto deve essere essere lo stesso che risulta nell’intestazione della fattura. Se più persone intendono beneficiare dell’agevolazione, è bene indicare nella causale tutti i codici fiscali coinvolti.
Allo stesso modo bisogna inserire correttamente il codice fiscale o la partita IVA dell'impresa o del fornitore: in caso di dubbi si consiglia di chiedere sempre al soggetto interessato una verifica.
Altro errore comune riguarda l’importo del bonifico. Bisogna sempre verificare più volte che l’importo pagato corrisponda esattamente a quello della fattura e che il pagamento sia stato effettuato in un’unica soluzione, soprattutto quando richiesto dalla normativa.
Infine, bisogna sempre conservare la ricevuta di avvenuta pagamento. L’Agenzia delle Entrate, infatti, potrebbe richiedere la ricevuta del pagamento come prova per la concessione della detrazione fiscale. Ecco perché è necessario stampare e archiviare la ricevuta del bonifico parlante assieme alla relativa fattura e tutti i documenti necessari.
Correzione di errori nel bonifico parlante
Se il bonifico parlante viene compilato in maniera errata, il rischio principale è la perdita delle detrazioni fiscali previste dalla normativa. Tuttavia, in alcuni casi specifici, è possibile correggere l’errore e ripristinare così la validità del pagamento.
Ad esempio, se il bonifico non è ancora stato eseguito, è possibile annullare l’operazione e ripeterla con i dati corretti. In altri casi come è possibile comportarsi? Ecco alcuni esempi.
Se il bonifico è già stato effettuato, ma la causale inserita è errata, alcune banche permettono la modifica. È necessario contattare immediatamente la banca e chiedere la rettifica dell’elemento e quindi fornire le informazioni corrette.
Se, invece, non è possibile, allora è necessario annullare il bonifico errato e ripeterlo correttamente. Una volta effettuato l’annullamento si deve richiedere all’impresa o al professionista il rimborso dell’importo del bonifico errato e, quindi, l’esecuzione di un nuovo bonifico parlante. In questo caso si consiglia di conservare entrambe le ricevute bancarie.
In altri casi, invece, se l’errore è relativo al codice fiscale del beneficiario o, ad esempio, alla partita IVA dell’impresa, potrebbe essere accettata una dichiarazione integrativa rilasciata dal ricevente del pagamento in cui si attesta che il pagamento è stato effettuato per lavori rientranti fra le agevolazioni fiscali vigenti.
Se l’errore è relativo all’importo del bonifico, allora la detrazione potrebbe essere rifiutata. Sarà quindi necessario valutare se effettuare un bonifico integrativo, in caso di importo inferiore, o richiedere la parte eccedente se non sarà detraibile.
Conservazione della documentazione
La corretta conservazione della documentazione relativa ai pagamenti e agli interventi effettuati è fondamentale per poter usufruire delle detrazioni fiscali e per eventuali controlli da parte dell’Agenzia delle Entrate.
È necessario, dunque, custodire tutte le ricevute dei bonifici parlanti, le fatture, i contratti e di preventivi.
Questi documenti devono essere conservati per almeno dieci anni, un periodo durante il quale potrebbero essere richiesti per verifiche fiscali dall’Agenzia delle Entrate. La conservazione può avvenire sia in formato cartaceo oppure in formato elettronico, ad esempio in PDF o altri formati non modificabili, garantendo così la leggibilità e la sicurezza dei dati inseriti e relativi a tutti i pagamenti ed altri dati sensibili.
In caso di controllo fiscale, è essenziale avere la documentazione pronta e facilmente accessibile, in modo da dimostrare la correttezza dei pagamenti e il rispetto dei requisiti previsti dalla normativa, evitando possibili sanzioni o la perdita del diritto alla detrazione fiscale.
Conclusione
Il bonifico parlante rappresenta un passaggio essenziale per accedere alle detrazioni fiscali previste dalla normativa italiana. La sua corretta compilazione, con l’inserimento di tutti i dati richiesti, garantisce la tracciabilità del pagamento e l’ammissibilità degli incentivi come l’Ecobonus e il Bonus Ristrutturazioni.
Errori comuni, come l’omissione di informazioni fondamentali o l’utilizzo di un bonifico ordinario, possono compromettere la validità delle detrazioni. Tuttavia, è possibile correggere eventuali inesattezze seguendo le procedure indicate.
Infine, conservare tutta la documentazione per almeno dieci anni è fondamentale per eventuali controlli da parte dell’Agenzia delle Entrate. Seguire queste linee guida permette di sfruttare appieno i vantaggi fiscali previsti, ottimizzando il proprio investimento in interventi di ristrutturazione e riqualificazione energetica.